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Resoconto della commissione congiunta attività produttive e sociale del 19 gennaio 2015

comune piazzaQuesta mattina si è riunita la commissione congiunta delle attività produttive e del sociale.

Tutti i consiglieri di maggioranza, sulla base delle polemiche scaturite negli ultimi giorni, vogliono che le 566 domande fatte per il contributo di solidarietà vengano messe sotto la lente di ingrandimento.
La sig.ra Crudeli invita anche anche i cittadini a denunciare, qualora siano a conoscenza di nomi e cognomi. Una volta individuati coloro i quali abbiano fatto domanda senza averne diritto o avendone fatta più d’una per nucleo famigliare, ne verrà fatta segnalazione alla guardia di finanza, sarà chiesta una multa pari al triplo della somma incassata indebitamente.

Per quanto riguarda le attività commerciali, ad oggi, non si sa ancora quale sia la situazione ufficiale. A spanne il 95% delle attività commerciali ha riaperto ma, l’amministrazione non è a conoscenza se siano presenti attività che non siano riuscite a riaprire.
A Marina c’è stata una riunione della Confesercenti con le banche che prestavano denaro a tasso zero ma nessun commerciante vi si è presentato.

Sempre parlando di attività commerciali, sono state presentate 338 domande di risarcimento danni per un ammontare totale di 20 milioni di euro. Durante il giro “porta a porta” molti commercianti o privati che hanno avuto danni esigui si sono tirati indietro a favore di chi ha subito danni più ingenti.
E’ stata espressa la volontà di capire l’ammontare esatto dei soldi donati dai privati, di cui non si riesce a capire l’ammontare preciso, nonché l’opportunità che il comune si faccia garante nella distribuzione degli stessi. Stesso discorso vale per il milione e duecentomila euro avanzato per cui il sindaco sta lavorando al fine di farlo tornare sul nostro territorio.
Le possibilità potrebbero essere alzare il tetto ISEE per i privati così da dare il contributo di solidarietà anche ad altri o anche accettare una richiesta del contributo, da parte dei commercianti, indipendente dalla fatturazione visto che è evidente che molti abbiano fatto lavori in economia, per potersi rialzare il prima possibile. Un contributo di solidarietà così inteso potrebbe dare una piccola boccata d’ossigeno anche ai commercianti oltre che ai privati.

Per quello che riguarda i rimborsi è molto importante capire da cosa siano dati quei 20 milioni di danni. fare quindi un’ulteriore classificazione che divida le attività industriali dalle piccole attività e farsi un’ idea più precisa dell’entità dei danni in un settore e nell’altro.
Bonni chiede che il Comune si faccia carico di essere il punto di riferimento di tutta la contribuzione privata e faccia chiarezza anche sui criteri di assegnazione degli elettrodomestici.

A questo punto interviene Mario e richiama alla consultazione dell’Albo Pretorio per prendere in considerazione prima le domande degli esclusi. Mario fa anche presente di essere a conoscenza di un caso di omonimia laddove una domanda è stata evasa e l’altra no, a pari condizioni, lui suppone per un errore e chiede quindi all’amministrazione di accertarsene. Suggerisce inoltre di dare i soldi avanzati a chi sta provando a tenere aperto e di recuperare il discorso fatto nella precedente commissione a proposito della possibile costituzione di cooperative di lavoro con disoccupati iscritti alle liste di collocamento.

A questo punto interviene Angelo dell’Amico e fa subito una precisazione al presidente a proposito di ciò che è stato detto in merito alla latitanza dei commercianti alla riunione della Confesercenti.
I soldi che prestano le banche sono a tasso zero fino a 50.000 euro, ma restituibili in un anno. Immaginatevi con quale rata.
Inoltre dice di essere informato della necessità di avere un pegno o un garante al 100%. Si dispiace che l’amministrazione non abbia ancora un’idea chiara della situazione delle attività commerciali e dice di essere uno di quelli a cui potrebbe bastare il solo contributo di solidarietà che non farebbe quindi la domanda di risarcimento.
Si dice inoltre contrariato della vera e propria faida scoppiata tra i piani terra e i piani superiori e consiglia per una prossima volta l’obbligo di produzione dell’ISEE piuttosto che la sola autocertificazione al fine di non scatenare un’altra guerra tra poveri. Personalmente non ha nessuna intenzione di fare lo sceriffo e richiama l’amministrazione al suo compito di controllare. Angelo dice che le polemiche non vanno alimentate ma, messe a tacere dall’amministrazione stessa e chiede infine come abbiano fatto a tacere di fronte alla regione quando quest’ultima non ha incluso nei risarcimenti anche la perdita delle automobili.

L’amministrazione, di fronte ai quesiti di Angelo, rimane ammutolita.

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