Sono 338 le attività produttive alluvionate che hanno presentato la documentazione per poter chiedere il rimborso danni. Danni che ammontano a 20.630.711 euro: circa un terzo del totale arriva da 11 aziende di via Argine Destro. Sul podio delle ditte più colpite alcuni colossi del marmo, come Furrer e Giorgio Vanelo. I dati arrivano dal Comune di Carrara che ha raccolto le schede per la ricognizione del fabbisogno per le attività economiche e produttive.
La distribuzione delle schede è iniziata a fine novembre ed è proseguita fino al 31 dicembre 2014, con la consegna di circa 600 moduli, di cui 450 recapitati “porta a porta” direttamente presso le sedi di imprese, industrie e negozi: le aziende che hanno riconsegnato la cosiddetta “scheda C”, presentando domanda di rimborso sono state 338, la maggior parte concentrate nella zona di Marina invasa dalle acque del Carrione dopo il cedimento dell’argine il 5 novembre 2014. Il plico con tutte le schede è stato inoltrato alla Regione che avrà 90 giorni di tempo per recapitarlo al governo, a cui spetterà decidere l’entità delle risorse da stanziare.
In questa fase, i titolari delle attività erano tenuti a presentare una valutazione “sommaria” dei danni subiti, attraverso fatture e preventivi di spesa, senza dover allegare perizie asseverate che saranno necessarie solo nel caso di esito positivo dell’istruttoria di accesso. Scorrendo l’elenco con il dettaglio delle richieste presentate, le 11 aziende in via Argine destro, vicino all’argine crollato, hanno presentato complessivamente un conto da quasi 7,5 milioni di euro: oltre un terzo del totale.
Sempre stando ai moduli consegnati al municipio, fra le aziende maggiormente danneggiate risultano due colossi del marmo: due aziende della famiglia Vanelo, situate al civico 7 di via Argine Destro, con una richiesta da 4,4 milioni e una da 1,9 milioni di euro e, subito dietro, la Furrer di via Covetta, con una domanda di risarcimento da 1,6 milioni di euro. Tutte sotto la soglia del milione di euro le altre domande, di cui una ventina comprese tra i 100.000 e gli 880.000 euro. La palma della richiesta più bassa va a un’azienda di viale da Verrazzano che ha denunciato danni per 249 euro, ma solo perché è riuscita a farsi risarcire dall’assicurazione privata.
Delle 338 attività che hanno presentato il modulo, circa 130 hanno dichiarato di essere state costrette a evacuare, almeno per un giorno. I dati raccolti dal Comune sono stati illustrati ai consiglieri comunali in una seduta congiunta delle commissioni Attività Produttive e Sociale. Per l’occasione i commissari hanno auspicato che le risorse non utilizzate dalla Regione per il contributo di solidarietà, circa 1,2 milione di euro, possano arrivare comunque a Carrara, magari destinandole alle famiglie con ISEE di poco superiore ai 36.000 euro, come ha suggerito Roberta Crudeli (Pd) o istituendo una sorta di “contributo di solidarietà” per le imprese, come ha proposto Claudia Bienaimè (Carrara Bene Comune).