Ora che il governatore della Toscana Enrico Rossi, già in piena campagna elettorale, ha annunciato lo stanziamento di altri 12 milioni per le somme urgenze dovute all’alluvione del 5 novembre (3 milioni solo per il ripristino dell’argine destro di Avenza crollato, già costato altrettanto…) più altri 25 milioni che verranno reinvestiti per una ulteriore messa in sicurezza del torrente Carrione, è più che mai opportuno interrogarsi sulle cause reali e sui fattori di rischio alluvionale nel nostro territorio, che sono stati acuiti da una gestione politica irresponsabile che non gode più della fiducia dei cittadini.
Il relatore dott. Giuseppe Sansoni, della locale sezione di Legambiente, analizzerà (con un ricco corredo fotografico) le cause che rendono il territorio comunale così vulnerabile alle alluvioni partendo dai monti per arrivare al mare. Oltre alle soluzioni tecniche, saranno messe in luce le responsabilità politiche e morali di chi ha amministrato il territorio negli ultimi lustri. Per affrontare il rischio alluvionale occorrono infatti una revisione radicale del piano strutturale e una gestione delle cave e dell’intero territorio orientata all’interesse dei cittadini e alla valorizzazione del patrimonio comune anziché al profitto di pochi.
Per evitare che il disastro del 6 novembre si ripeta, è necessaria quindi una revisione del Piano Strutturale, che prevede nuovi insediamenti in aree ad alto rischio: come Villa Ceci, dove dovrebbero trovar posto residenze per oltre 1400 abitanti oltre a gran parte delle infrastrutture direzionali, ricettive, commerciali a servizio del futuro porto turistico; come Battilana, dove dovrebbero sorgere nuovi capannoni artigianali al posto degli attuali campi; come pure nella zona di Anderlino, adesso prevalentemente agricola.
Per uscire dall’incubo alluvionale e dal degrado Carrara deve affrontare un radicale, coraggioso progetto di trasformazione del territorio. Una trasformazione possibile, che può essere finanziata mediante una gestione più equa, trasparente e sostenibile della risorsa marmo, a patto che chi amministra prenda atto dei problemi e dei bisogni reali di questa città: dal ripristino del patrimonio edilizio esistente (anziché costruire nuove inutili residenze) alla manutenzione del reticolo idrogeologico, dalla reale messa in sicurezza dal rischio idraulico alla valorizzazione di aree di pregio (come Villa Ceci o il parco della Padula), fino alla riscoperta della cultura artistica locale, non mediante improbabili mostre e musei, ma investendo su chi porta avanti una tradizione illustre, scultori, artisti e artigiani che sempre più spesso sono costretti a cercare lavoro fuori da questo Comune.
Questo importante momento informativo sui rischi alluvionali nel nostro territorio si terrà giovedì 22 gennaio alle 18, presso la sala di Resistenza del Comune di Carrara.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare e condividere.